Non ce la faccio ad indicare quel ragazzo lì seduto a mangiare un cheeseburger e dire che è uno "schifoso grassone".
Mi fa male pensare a quel senso di inadegatezza, quella voglia di essere qualcosa che in realtà non sei, il bisogno di affogare nel cibo e lasciarsi andare nel vortice del vizio.
E mi sento male quando sento questi commenti così cattivi, così dannatamente freddi e insensibili. Penso che potrebbero essere rivolti anche a me, e questo mi fa star male.
E poi una di queste persone dal cuore di pietra è mio fratello, lo stesso ragazzo che a 18 anni pesava 109 kg.
Ti ricordi quanto hai sofferto? Ricordi le prese in giro, i nomignoli, i vestiti che non entravano, il grasso che strabordava dai pantaloni?
Dovresti ricordarlo perchè questo è uno dei tanti motivi per cui hai cercato conforto nella droga.
Ora sei un atleta, corri, sei sottopeso, puoi mettere tutti i vestiti che vuoi ma il passato non dovresti dimenticarlo.
Maledetta empatia, mi sembra di vivere mille vite e provare migliaia di sentimenti in un solo corpo.
E' per tutti più facile deridere ed insultare una persona che tentare di capirla e dispiacersi per questa, penso faccia parte dell'egoismo umano. Uno schifo.
RispondiElimina