venerdì 26 febbraio 2010

Ieri ho deciso di sfogliare le pagine del mio vecchio "diario segreto" alla ricerca del punto esatto in cui ho cominciato ad avere problemi con il cibo.
Scrivevo lì saltuariamente, quindi tanti passaggi mancano ma ho ricordato a me stessa il motivo per cui la tragedia alimentare è inizata: il confronto con mia sorella.

Pur essendo più piccola di me, e considerando che quando si è ancora bambine la differenza d'età di vede abbastanza, ho da sempre percepito mia sorella come un pericolo. Non la volevo nella mia compagnia di amici perchè secondo me era più bella di me e, attirando tutte le attenzioni dei ragazzi, mi lasciava sola in un angolino al buio.

Ricordo la mia disperazione quando, il giorno in cui andammo a comprare i vestiti per il matrimonio di mio fratello, io non trovavo nulla che mi piacesse perchè il mio grasso strabordava dai vestiti, e lei invece, pur essendo una tredicenne, tutto quello che indossava le cadeva a pennello e la rendeva ancora più grande e affascinante.

Odiavo il fatto di non avere i suoi stessi capelli, occhi, fisico.

E iniziai a mangiare per disperazione, perchè vedevo ormai la mia situazione irrecuperabile ( lo stesso pensiero che tuttora mi porta ad abbuffarmi ) e iniziai così a vomitare, idea che mi suggerì la puntata di "Paso adelante" quando Marta, la ballerina di danza classica, comincia a vomitare perchè non può ingrassare.


Ora il confronto con mia sorella non lo faccio più. Ho capito che siamo diverse, fisicamente e caratterialmente. Mi piacerebbe ancora avere i suoi occhi, il suo seno, i suoi boccoli. Ma se non li ho, non fa niente.
L'invidia e la gelosia sono passate.
La malattia resta.
E mi sembra così stupida questra conddizione, veder sparire la causa di un qualcosa che però ancora tengo stretto a me, non so più per quale nuovo motivo.

2 commenti:

  1. è proprio questo il problema...ora la causa del nostro star male è proprio la nostra malattia..
    io mi chiedo se mai si possa trovare un equilibrio..se mai ESISTA perche io non lo vedo..
    ora il problema è proprio lui,il pensiero fisso di ogni giorno che ci accompagna da quando ci si sveglia a quando l'istinto del sono pone fine alla riflessione insonne..


    oi ma tu hai provato a parlarne con una psicologa?
    perche io appunto nn ne vedo una fine a tt qst:(

    RispondiElimina
  2. Sarah,grazie mille per il tuo commento :)
    Io sono andata da due nutrizionisti e due psicologhe...non sono riuscita ad uscirne.
    Forse perchè mia madre era molto scettica e dubbiosa sui metodi usati degli psicologi, forse perchè io credevo che quelle che mi dicevano fossero tante cavolate...non lo so.

    Però magari, a te può essere d'aiuto...provare non costa nulla,cioè si,un pò, giusto il costo di una seduta o più :)

    un abbraccio

    RispondiElimina