martedì 23 febbraio 2010

-"L'11 aprile c'è il ricevimento...io non ci voglio andare."
-"Dai,guarda,ci manca un mese e mezzo. In un mese e mezzo si possono fare miracoli..."

Ecco, cos'è per me perdere questo grasso: un miracolo.
Sono in una situazione disperata, che bello.

-"Devi guardare i lati positivi...tu non riesci (riferendosi agli esami che non passo) perchè ci parti già con un'idea negativa (si, altro che idea negativa, non li passo perchè ho in mente il cibo, il grasso, le abbuffate, il vomito e la bilancia)...pensa a quelle persone che stanno più male di te.."
-"Io sto più male."
-"Come? Economicamente? O fisicamente?"
Le lacrime cominciano ad offuscarmi la vista e decido di farle scivolare sulle guance perchè altrimenti avrei fatto qualche incidente con la macchina.
-"Tu non eri così, hai una visione distorta di te, e per pensare negativo adesso ti trovi in questa situazione..hai sempre fatto sport, adesso non lo fai più, questo è successo perchè ti sei rilassata (mica perchè sono bulimica)..."
E poi...
-"Anche io penso di essere bulimica,è una cosa di famiglia...siamo ansiose, siamo come delle spugne che assorbono tutta l'ansia..."
E poi "bla bla bla".


Mia madre ha preso coscienza del suo problema e a me viene in mente che sin da piccola ho sempre pensato che non fosse un comportamento sano quello che lei aveva con il cibo. Ingurgitava, mastiva velocemente, con fretta e voracia.
E io ho semplicemente imparato da lei.


E' quindi una cosa con cui dovrò convivere per tutta la vita, proprio come lei?

1 commento:

  1. forse è una cosa con la quale già convivi... per il futuro dovrai imparare a controllarla!

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